Come ridurre i costi dello smart working: consigli utili per non gonfiare in maniera eccessiva le bollette lavorando da casa.
Abbiamo imparato a conoscerlo veramente durante il primo lockdown. Oggi lo smart working è una realtà molto diffusa in Italia, sia per motivi di necessità , come il perdurare dell’emergenza sanitaria, sia per la scelta di alcune aziende e degli stessi lavoratori. Ma ai tanti vantaggi che il lavoro da remoto può offrire, fanno da contraltare alcuni svantaggi da non sottovalutare. Su tutti l’aumento dei consumi e dei costi in bolletta! Come fare per ridurre il prezzo del lavoro agile? Ecco alcuni consigli da tenere a mente.
Smart working: come ridurre i costi
Va detto che i costi dello smart working in termini di consumi sono ampiamente bilanciati dal risparmio sugli spostamenti (rifornimento di carburante o acquisto di biglietti e abbonamenti dei mezzi pubblici). Tuttavia, non c’è dubbio che lo stare più tempo a casa comporta il rischio di vedersi recapitare bollette a dir poco salate!
Tra le necessità più importanti per non consumare una quantità spropositata di energia elettrica c’è ovviamente una gestione razionale dei prorpi dispositivi. Tenere accesi contemporaneamente troppi dispositivi (computer, televisori, smartphone, tablet e così via) comporta infatti un consumo importante. Da questo punto di vista è consigliabile evitare di lasciare i dispositivi in stand-by, e se possibile utilizzare laptop piuttosto che computer fissi. Può aiutare anche scollegare le periferiche dalla rete elettrica quando non necessarie, staccando ad esempio la stampante se non in utilizzo.
Smart working e consumi degli elettrodomestici
Un altro aspetto importante dello smart working e della permanenza forzata in casa riguarda il maggior utilizzo dell’illuminazione e degli elettrodomestici comuni. In tal senso, è bene munirsi di lampadine a risparmio energetico (come quelle al led), privilegiando specialmente nelle stagioni calde l’illuminazione naturale.
Per quanto riguarda invece gli elettrodomestici della cucina, meglio limitare l’uso del microonde, magari abbassanddone la potenza (a costo di dover aspettare qualche minuto in più per la cottura), e in generale di tutti i forni. E occhio al frigorifero: aprirlo troppo spesso può causare un’alterazione della temperatura interna, costringendo il dispositivo ad avviare più cicli di raffreddamento, con risultati dannosi per le bollette! E le lavatrici? Ovviamente, evitiamo lavaggi a basso carico e privilegiamo l’esposizione del bucato all’aria aperta piuttosto che nell’asciugatrice.
Riscaldamento e climatizzazione: i dolori dello smart working
Uno dei punti più dolenti per lo smart worker, oltre ai problemi sul diritto alla disconnessione, è però la regolazione della temperatura nella propria stanza da lavoro. Per ridurre i consumi dei riscaldamenti è consigliabile gestire l’apertura di porte e finestre, evitando di creare correnti che possono raffreddare velocemente l’abitazione. Abbassiamo poi, se possibile, la temperatura dei termostati, magari optando per abiti più pesanti da indossare anche durante il giorno.
Per quanto riguarda invece la lotta al caldo eccessivo, è ovviamente importante utilizzare un climatizzatore a risparmio energetico, senza però esagerare con un raffreddamento eccessivo. Meglio optare ad esempio per 23 gradi, piuttosto che per 19 o 20.